La trattoria, a differenza dell’osteria, è quel luogo dove si va per mangiare e bere qualcosina mentre l’osteria (talvolta con la H, ndr) ne è l’esatto contrario ovvero quel luogo in cui si va per bere e, eventualmente, mangiare qualcosina.
A queste divertenti, e personali, definizioni fa da sottofondo storico/culturale il saggio di Alberto Capatti intitolato “L’Osteria Nuova” (Slow Food Editore, pagg. 224 € 14,50) nel quale si racconta, nel primo capitolo, come il nome trattoria sia andato affermandosi nel corso del 1800 in Italia.
“Fra il 1840 e il 1880, due termini di origine francese, trattoria e ristorante, si affermano in Italia, in aperta concorrenza con l’osteria, per designare locali di ristoro senza alloggio di livello buono e decoroso. Il primo, “benchè non bello” a detta dei puristi viene accolto con favore, ed è trattoria (da traiteur che in francese non ha un sostantivo derivato per designare il luogo della sua attività). Il secondo, nelle due varianti “ristorante” e “restaurant”, incontra maggiori resistenze. Non si tratta di una disputa meramente filologica perchè, in assenza di guide, stelle, e segnalazioni stampate, è in gioco la classificazione della tavola secondo la qualità. L’esercizio di prim’ordine rivendica il titolo di ristorante e “crederebbe di scendere al grado di un’osteriuccia se accogliesse il vocabolo trattoria”. (…) La conseguenza principale dell’uso di questi gallicismi sarà quella di relegare provvisoriamente l’osteria in basso alla scala dei meriti, seguita dalla sola bettola. La connotazione popolare di queste ultime contrasta con quella borghese e cosmopolita degli altri. La trattoria, guadagnando terreno, finisce per rappresentare la buona tavola italiana e in quanto tale viene tradotta “restaurant” dall’edizione francese del Baedecker (Italie – Manuel du voyageur). La disputa non termina con questo esito ma prosegue, dopo la prima guerra mondiale, seguendo le sorti delle politiche culturali e turistiche. Durante il Fascismo, in particolare l’osteria torna in auge, in concorrenza con la trattoria, con il preciso scopo di rivalutare le denominazioni autoctone contro i barbarismi, senza per altro bandire il ristorante. Vittima invece delle censure della Reale Accademia d’Italia sarà il francese restaurant, definitivamente cancellato nel 1941…”
Le Trattorie vi aspettano!