di Simone Circella, presidente dell'associazione
Nel percorso di crescita decennale dell’associazione, quella di Sant’Agata Sui Due Golfi, il 10 e 11 ottobre 2022, è stata una grande festa di ripartenza molto ben organizzata da Mimmo De Domenico dello Stuzzichino. Dopo il momento buio della pandemia, che ci ha impedito qualsiasi tipo di azione, è stato un modo per affermare che le Premiate Trattorie ci sono, con spirito rinnovato, che non hanno mai mollato anche perché le nostre famiglie e le nostre strutture sono talmente solide, si portano dietro tanta vita, tanto lavoro, tanta passione condivisa anche con i clienti da non poter essere intaccate sia pure da momenti così difficili.
La ripartenza ovviamente non può essere rappresentata solo da un evento, sia pur di grande impegno come questo, anche perché tutti i giorni ripartiamo pensando e lavorando su proposte proiettate verso il futuro. Per il 2023 c’è la volontà di creare tante iniziative diffuse sul territorio nazionale, perché le Premiate Trattorie Italiane sono un’associazione attiva da nord a sud del nostro paese. Potremmo sviluppare ad esempio tre appuntamenti, uno nord, uno al centro e uno al sud, che ci diano la possibilità di aprirci verso un pubblico più ampio. Ma l’associazione vive anche di movimenti interni: c’è l’intenzione di allargare la famiglia a fronte di tante proposte che ci stanno arrivando, proposte che siamo attentamente vagliando per ritrovare quelle affinità, fra cui la continuità nella gestione e la storicità del locale, che caratterizzano le nostre trattorie, premiate dai clienti e dal tempo.
Stiamo lavorando su possibili nuovi interessanti arrivi che nel 2023 potrebbero portare almeno a 20 le trattorie associate, arricchendo ulteriormente la rappresentanza del centro-sud. Poi dobbiamo ancora adeguatamente coprire alcune importanti regioni trovando il tempo per andare a incontrare e conoscere di persona i potenziali nuovi candidati perché solo così si può arrivare a una vera conoscenza reciproca, parlando di interessi comuni, cominciando a lavorare insieme per poi entrare in modo naturale a far parte dell’associazione. È in questo modo che l’idea di creare le Premiate è venuta alle prime cinque trattorie fondatrici avendo avuto più occasioni di frequentarsi e conoscersi durante le premiazioni del Gambero Rosso.
L’associazione deve arrivare ad avere un peso non tanto numerico ma di rappresentanza della categoria a livello nazionale, aumentandone il valore comunicazionale e propositivo. Sappiamo benissimo quanto sia difficile fare impresa in Italia, a maggior ragione nel campo dell’accoglienza che è un’arte di grande tradizione. Il nostro impegno è anche nel fare riconoscere il valore della trattoria nella tradizione italiana ridando dignità un mestiere che è stato un po’ sottovalutato.
Bisogna lavorare sulle giovani generazioni per dare consapevolezza ai ragazzi che si avvicinano a questo mestiere che questo può essere un lavoro fortemente appagante, anche se di grande impegno.
Le problematiche del mondo della ristorazione sono ben note, a partire dalle carenze di personale in sala e in cucina, il caro bollette, il fenomeno del no-show, la grande difficoltà di investire oggi nelle proprie imprese perché non è facile avere le disponibilità finanziarie per fare grandi investimenti con la consapevolezza che quando un’impresa ha la possibilità di investire può progredire e sviluppare maggiori possibilità lavorative ma anche di sperimentazione e di svolgere un lavoro di accoglienza superiore e migliore.
Bisogna infine impegnarsi a formare pubblico nuovo, i ventenni di oggi saranno i futuri abituali clienti perché un pubblico più giovane è anche più curioso e disposto a fare più chilometri magari per affrontare il circuito delle Premiate, così come molti, non solo stranieri, programmano i propri viaggi culturali visitando nuovi territori alla scoperta anche delle culture alimentari di cui è ricco il nostro paese.